“Condurre un colloquio con una persona senza guardarla negli occhi ha tanto senso quanto giocare a golf con gli occhi bendati”
Mediante l’osservazione dei gesti, degli sguardi e della postura è possibile nella relazione professionale dare risposta, sul piano analogico, a due quesiti importanti:
Quesito n. 1: “L’interlocutore è coinvolto e interessato a ciò che gli sto dicendo? “
Quesito n. 2: “ Se è interessato, le risposte alle sue domande oppure i suoi silenzi, esprimono “gradimento” oppure “rifiuto”? Ciò che dice dal punto “logico” (“mi piace”, “potremmo procedere”, “le farò l’ordine” ) è confermato dai gesti che esprime inconsciamente sul piano analogico (“mi piace ma è troppo caro”, “trovo una scusa che possiamo procedere e poi….”, “non ci penso a fargli l’ordine”)?
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