Uno dei modi con cui personalmente mi oriento nel definire un interlocutore simmetrico o complementare è nell’osservare come egli tende ad affrontare i problemi.
Il simmetrico tende a GESTIRE il problema, sviscerandolo nei particolari ed affrontandolo in tutti i suoi aspetti. La persona complementare tende invece ad EVITARE o, se proprio non può fare diversamente, a RISOLVERE il problema per “levarselo di torno” prima possibile.
La persona complementare tenderà quindi ad evitare i problemi per non avere la seccatura di doverli poi risolvere. Viceversa il simmetrico cerca le condizioni ottimali perché si crei contrasto che alimenta emotivamante la discussione sul problema, condizione emotiva ideale per il suo coinvolgimento.
Commenti