Negli incontri di ieri, più persone hanno fatto questa considerazione.
La mia osservazione è che la nostra vera natura di relazione è quella che sentiamo come prevalente e spontanea.
Può trarre in inganno il fatto che se una persona complementare si trova a vivere in un contesto, per esempio lavorativo, caratterizzato da relazioni simmetriche egli possa trasformarsi in simmetrico e cambiare la sua natura.
Il fatto che il contesto in cui opera lo obbliga a vivere contrapposizioni ed a sviluppare reattività SENZA assolvere le sue esigenze di pathos non significa essere simmetrici ma più semplicemente subire la simmetria dell’ambiente. E’ possibile infatti che in questa situazione la persona complementare si alimenti non di tensione ed energia emotiva ma di reattività che crea tensione ansiosa anziché tensione emotiva.
Ovviamente vale anche il contrario: una persona iper-logica abituata a vivere relazioni formali e ben definite inserita in un contesto molto informale, amichevole e destrutturato può vivere anch’essa il disagio di non essere nel suo ambiente ideale.
Sia nell’uno che nell’altro caso credo che possa aiutare avere alla propria portata “spuntini emotivi” compatibili con la propria natura di relazione.
I
Sentendo parlare di casi in cui simmetria e complementarietà riescono ad essumere intensità più o meno accentuata, mi chiedevo se, esasperando il ragionamento, si possa arrivare ad una forma di assoluto equilibrio tra queste due differenti forme caratteriali. E' possibile che nella complessità della mente umana, certe sfumature caratteriali non consentano di scorgere una predominanza caratteriale in un senso piuttosto che in un altro? Sicuramente l'influenza dei fattori esterni altera ed impedisce una forma di equilibrio perfetto, spingendo il carattere di una persona nella sfera simmetrica, oppure in quella complementare. Un'altra grossa curiosità sarebbe quella di capire se la mente umana è in grado di gestire in modo disassociato i sentimenti ed i comportamenti, così da avere istintivamente e senza condizionamenti esterni, reazioni simmetriche e complementari. Perchè a prescindere dalle persone con le quali dobbiamo relazionarci, in alcuni contesti specifici ci comportiamo in modo complementare e con la stessa naturalezza e spontaneità, in altri differenti ci comportiamo in modo simmetrico? In ogni caso un plauso a Lorenzo per questa iniziativa del blog, attraverso la quale ci si può esprimere e soprattutto mettere in discussione senza troppi problemi. Un saluto a tutti da un nuovo arrivato, ma forse non del tutto estraneo...
Scritto da: | mar 09, 2007 a 10:47 p.
Benvenuto!
Grazie del contributo. Leggendo lo “spessore” del tuo commento e il fatto che tu mi dica di “non essere del tutto estraneo” mi induce qualche sospetto sulla tua identità. In ogni caso mi auguro di rileggerti anche prossimamente per contribuire alla pragmatica di questo sito.
Si, perché è la pragmatica e l’”imparare facendo” nel mondo professionale la scommessa di questo Blog. Più che qualsiasi altro approfondimento accademico è ciò che la psicologia analogica mette a disposizione ai suoi “morsetti” il vero valore per il mondo delle relazioni.
E’ in questo modo infatti che ho imparato ad utilizzare la comunicazione analogica e quindi a comprendere e migliorare le relazioni personali.
Tutto ciò diventa vera soddisfazione e scommessa quando leggendo il tuo commento e spingendomi oltre il contenuto, leggo con una certa convinzione, la tua natura “complementare”.
Un saluto
Scritto da: Lorenzo | mar 10, 2007 a 02:57 p.
Non posso nascondere che il discorso sulla natura complementare piuttosto che simmetrica di una persona, sia parecchio affascinante... Pur non avendo alcuna base in materia, mi sentirei di motivare e trovare spiegazione a questo particolare interesse verso l'argomento, per il fatto che sono proprio i concetti sulla simmetria e complementarietà, le chiavi di lettura di ogni forma di relazione tra gli esseri umani. Con il sorriso sulle labbra, alla luce dei momenti trascorsi in questo fine settimana, non posso tenere per me lo spunto riflessivo che ho trovato nei momenti di convivialità tipici del fine settimana... "in vino veritas", lo so, una banalità apparentemente, se non fosse per il fatto che appunto, nel vino, vengono meno i freni inibitori della persona e quindi anche quelle capacità che le persone cercano di affinare, per poter gestire al meglio relazioni con il prossimo, specialmente in ambito professionale. Sfondo quindi una porta aperta dicendo che il vino, rappresenta una seria minaccia per gestire i rapporti in modo ottimale. Rappresenta però un'arma elegante per "svelare" la vera identità dell'interlocutore, a patto che regga il vino meno di noi... Dal punto di vista strettamente personale e sempre più convinto della mia natura complementare, non posso negare che un buon bicchiere di vino sia un eccellente veicolo di emozioni. Come si comportano i "complementari" a tavola? Io personalmente vivo i sapori, i profumi ed i retrogusti in modo estremamente coinvolgente ed appassionante e voi? Mi piacerebbe capire se esistono modi diversi di accostarsi alla buona cucina, per simmetrici e complementari. Mi scuserete per l'argomento poco "accademico" ma del resto è domenica... Per Lorenzo, se hai intuito chi sono, credo sarà piacevole arricchire gli interventi su questo blog. Complementare Complementare... dovremmo esserci mi sa per delle belle chiacchierate... Ciao a tutti e buona serata.
Scritto da: | mar 11, 2007 a 08:27 p.
Su questo ultimo post vorrei poter spendere due parole a favore della categoria a cui appartengo, i simmetrici, ai quali ho sempre l'impressione sia attribuita più freddezza rispetto ai complementari, come fossimo persone meno in grado di farci coinvolgere dalle cose, dai piaceri e da chi ci sta intorno. Io attribuisco invece al simmetrico una schiettezza verso i propri gusti che il complementare non ha sempre. Lorenzo conosce bene il mio modo di rapportarmi al cibo: se c'è qualcosa che mi aggrada, mi si può leggere lontano un miglio sul viso il piacere che sto provando nel gustare quel cibo o quel vino, mentre se non è di mio gradimento non posso fare niente per nasconderlo. Probabilmente il simmetrico si concede meno frequentemente del complementare a questo "assorbimento", ma quando lo fa è coinvolto completamente. Il simmetrico sarà forse il primo a dire che la pietanza manca un po' di sale, o che il vino non ha proprio il sapore fruttato dell'etichetta...ma vuoi mettere, per chi cucina, la soddisfazione di avere un simmetrico che ti fa i complimenti? Saranno sempre sinceri!
Scritto da: Riccardo | mar 16, 2007 a 09:30 p.
Riccardo,
dipende sempre da che cosa si aspetta e vorrebbe sentirsi dire chi è in cucina. Se è un complementare dell'avere ed è anche femmina ti direi di fare attenzione al modo con cui gli dici che la pientanza è salata.... potrebbe RISENTIRSENE assai!
Ciao.
Scritto da: Lorenzo | mar 17, 2007 a 12:03 m.
info per individuare la struttura/tipologia: tuuti i maschi simmetrici (alterati) hanno come stimolatore penalizzante(SE) il triangolo, eccetto il genitoriale dell'essere che ha i triangolo come alimentatore
Scritto da: massimo | mar 27, 2007 a 02:07 p.
E' corretto Massimo!
Ho proprio piacere di leggere questo commento perchè per arrivarci bisogna aver compreso molto bene i meccanismi della comunicazione analogica!
Nel caso in cui tu l'abbia capito leggendo il "Soft Swing" la mia soddisfazione è addirittura "straripante".
Nel caso in cui tu abbia già dimestichezza con la materia la soddisfazione è ugualmente grande perchè significa che questo blog stà raggiungendo l'obiettivo di aggregare chi è interessato all'uso della comunicazione analogica nelle relazioni interpersonali.
Scritto da: Lorenzo | mar 27, 2007 a 02:28 p.
io tengo dei corsi di comunicazione analogica su torino (o meglio un'integrazione della PA con la PNL), ho letto con piacere "Soft Swing" e trovo questo blog interessante....metodo analogico per individuare le persone simmetriche. quando hanno uno scarico tensionale..tendono a grattarsi in modo incrociato un essere simmetrico gratta la parte destra del corpo usando la mano sinistra, viceversa gli avere simmetrici
Scritto da: massimo | mar 27, 2007 a 02:41 p.